Ti raccontiamo qualche cosa sugli agrumi di Sicilia.

La Sicilia è la più grande regione agrumetata d’Italia.

Ogni anno crescono in Sicilia oltre 32mila tonnellate di arance e limoni DOP, IGP e biologici. Insieme ad altre produzioni, non certificate dai Consorzi di tutela, gli agrumi siciliani rappresentano circa il 60% del comparto agrumicolo nazionale.

Del Distretto Agrumi di Sicilia fanno parte i cinque Consorzi che certificano e tutelano le produzioni d’eccellenza siciliane DOP e IGP. Sono:

  • Arancia Rossa IGP, coltivata nelle campagne intorno al vulcano Etna delle province di Catania, Siracusa ed Enna
  • Arancia di Ribera DOP, coltivata a Ribera in provincia di Agrigento
  • Limone Interdonato IGP coltivato in provincia di Messina
  • Limone di Siracusa IGP coltivato in tutta la provincia aretusea
  • Limone dell’Etna IGP coltivato lungo la Riviera dei Limoni compreso fra il vulcano e il mar Jonio
  • Inoltre la Sicilia è la prima in quantità di ettari coltivati in biologico.

In Sicilia la coltivazione di arance e limoni, introdotta dagli Arabi intorno all’anno mille, è una delle voci principali dell’economia agraria nell’isola. Per i siciliani l’agrumeto è familiarmente chiamato “jardinu”, ossia giardino, e già nella prima metà del 1800 i limoni, grazie alla particolare capacità del frutto di resistere a lungo dopo la raccolta, venivano venduti non solo sul mercato nazionale ed europeo, ma arrivavano fino alle Americhe, viaggiando per mesi nelle stive di grandi velieri.

A volte, le casse di limoni in viaggio per l’America, diventavano culle di fortuna per neonati abbandonati alla nascita da madri poverissime, emigranti in cerca di lavoro e fortuna oltreoceano.