Energia dagli agrumi – Resoconto della giornata

Catania, 10 aprile 2015 – Un progetto innovativo per il riciclo in chiave energetica del “pastazzo”, lo scarto umido della trasformazione degli agrumi.

E’ stato presentato oggi l’impianto pilota per la conversione degli scarti degli agrumi in energia pulita. L’impianto è stato realizzato grazie al progetto “Energia dagli Agrumi: un’opportunità per l’intera filiera” promosso dal Distretto Agrumi di Sicilia e ha visto la collaborazione del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania e della Cooperativa Empedocle. A sostegno dell’iniziativa, il finanziamento non condizionato di The Coca-Cola Foundation.

L’incontro, che si è tenuto presso l’Azienda Agraria Sperimentale dell’Università degli Studi di Catania, ha visto la partecipazione di molte istituzioni, a sottolineare la rilevanza dell’iniziativa sia per il territorio, che a livello nazionale: Giuseppe Castiglione, Sottosegretario Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Antonio Caleca, Assessore regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, Linda Vancheri, Assessore regionale Attività Produttive, Dario Cartabellotta, Coordinatore Cluster Bio Mediterraneo per EXPO Milano 2015.

Aperta da Giacomo Pignataro, Rettore dell’Università degli Studi di Catania, la presentazione ha visto alternarsi diversi relatori in rappresentanza delle organizzazioni che hanno reso possibile questa iniziativa, avviata nel 2014.

Federica Argentati, Presidente Distretto Agrumi di Sicilia ha ricordato il percorso che ha portato a realizzare il progetto, grazie all’intervento e alla collaborazione di tutti gli enti coinvolti e come l’impianto risponda alle esigenze manifestate dai principali attori dell’intera filiera agrumicola.

“Questo è un progetto che ha molteplici risvolti positivi. Il primo è quello di aver acceso i riflettori su un problema reale legato al riutilizzo di un sottoprodotto, il pastazzo, che da  fattore critico ha tutte le potenzialità per divenire risorsa.  Secondo: ha favorito il dialogo tra pubblico, (l’Università) ed il privato, (le aziende della filiera).  Terzo: questo progetto ha dato valore  all’innovazione di sistema proposta dal Distretto  degli Agrumi e sostenuta con passione da The Coca-Cola Foundation: una vera carica di energia positiva necessaria  al cambio di rotta  di tutto il comparto” ha commentato Federica Argentati, Presidente Distretto Agrumi di Sicilia.

Biagio Pecorino, Professore di Economia ed Estimo Rurale, ha illustrato il ruolo fondamentale dell’Università all’interno del progetto e i vantaggi sociali, economici e ambientali per aziende e territorio.

Il progetto consente di sviluppare i principi della bioeconomia nella filiera agrumicola siciliana; gli sforzi del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente sono indirizzati a valorizzare le produzioni destinate all’alimentazione umana ma anche a offrire i supporti alla filiera per contenere le esternalità negative dei processi di trasformazione” ha commentato Biagio Pecorino, Professore di Economia ed Estimo Rurale dell’Università degli Studi di Catania “In particolare, sulla filiera agrumicola la valorizzazione degli scarti e dei sottoprodotti mediante la digestione anaerobica attiva un percorso virtuoso trasformando il pastazzo in risorsa utile per produrre energia elettrica, termica, chimica (biometano) e nutrienti per il terreno”.

Vittorio Cino Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali Coca-Cola Italia, ha rappresentato la Fondazione internazionale che ha sposato questa iniziativa, riconoscendone l’indubbio valore ambientale ed economico, augurandosi che questa start up proceda ora a diventare un esempio virtuoso per l’intera filiera.

“Si tratta di un’opportunità innanzitutto per la Regione Sicilia, che può diventare un modello virtuoso per l’intero territorio italiano” ha dichiarato Vittorio Cino, direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali Coca-Cola Italia “Siamo sicuri che dopo questa fase di startup il progetto potrà continuare il proprio percorso in modo autonomo: primo per la qualità oggettiva della realizzazione industriale; secondo perché nasce da una richiesta e da un bisogno del territorio e del mondo produttivo”.

L’incontro si è chiuso con l’intervento di Beno Biundo, Presidente della Cooperativa Empedocle, società specializzata nella realizzazione di impianti che producono energie da fonti rinnovabili, che ha illustrato il funzionamento dell’impianto pilota e della formula ideale da destinare al processo di trasformazione: “In natura, in agricoltura, nelle produzioni agroalimentari il rifiuto non esiste. Tutto può essere rimesso in circolo e diventare fonte di reddito. Non ci possiamo più permettere il lusso di rifiutare i doni di Madre Natura”.